Per Chi Ha Fretta

Un noto ricercatore di sicurezza ha lanciato l’allarme su una vulnerabilità critica che interessa alcuni modelli di Intelligenza Artificiale, inclusi Google Gemini e Grok. La tecnica in questione è l’ASCII Smuggling, un metodo non nuovo che sfrutta caratteri invisibili (Unicode o ASCII) per nascondere comandi malevoli all’interno di testi all’apparenza normali. Nel contesto dell’AI integrata con servizi come Gmail e Google Calendar, l’attacco consente di trasformare un’email o un invito innocuo in un prompt nascosto. Questo prompt può istruire l’AI a compiere azioni dannose, come cercare dati sensibili nella casella di posta, inviare informazioni di contatto, o persino alterare i dettagli di un invito (identity spoofing). Sebbene rivali come ChatGPT, MS Copilot e Claude abbiano implementato filtri efficaci, Gemini non lo fa, aumentando il rischio per gli utenti di Google Workspace che utilizzano le funzioni di riepilogo o analisi dell’AI su contenuti infetti.


I Fantasmi nel Testo: La Minaccia dell’ASCII Smuggling per l’AI

L’era degli assistenti di Intelligenza Artificiale integrati nei nostri strumenti quotidiani, come email e calendari, porta con sé nuove sfide di sicurezza. Una di queste è l’ASCII Smuggling, un’antica tecnica di offuscamento dati che trova nuova vita e un potenziale distruttivo nei Large Language Models (LLM).

La scoperta, portata alla luce dal ricercatore di sicurezza Viktor Markopoulos, dimostra come alcuni modelli AI, tra cui l’AI di Google Gemini e Grok di X (ex Twitter), siano suscettibili a questa manipolazione. La vulnerabilità permette di bypassare la normale percezione dell’utente e inserire istruzioni mascherate che l’AI, nella sua esecuzione, interpreta e obbedisce.

Come Funziona l’Attacco Silenzioso

L’ASCII Smuggling sfrutta la disparità tra ciò che l’occhio umano vede (il testo pulito) e ciò che il computer o l’AI legge (il codice completo, inclusi i caratteri di controllo invisibili).

In un contesto di AI integrata:

  1. Infezione: Un malintenzionato invia una mail o un invito a Google Calendar contenente, ad esempio, un comando nascosto nel titolo o nel corpo del testo.
  2. Esecuzione: L’utente, ignaro, chiede all’AI (es. Gemini) di “riassumere l’email” o di “organizzare le attività della riunione”.
  3. Danno: L’AI elabora il testo, compreso il comando nascosto, e lo esegue. Questo può portare l’AI ad agire come uno strumento autonomo di furto dati, cercando e inviando a terzi informazioni personali dalla casella di posta, o manipolando i dettagli degli eventi per compiere spoofing di identità.

L’analisi comparativa ha evidenziato che i principali concorrenti di Google, come Claude, Microsoft Copilot e ChatGPT, hanno già adottato misure di sanitizzazione (pulizia del testo) che filtrano e scartano questi prompt nascosti, lasciando i modelli vulnerabili come Gemini in una posizione di rischio elevato. Nonostante la segnalazione attraverso i canali ufficiali, Google ha minimizzato la falla, classificandola come una forma di ingegneria sociale piuttosto che come un difetto di sicurezza del modello.


Sicurezza Digitale: Proteggersi dall’AI Sotto Attacco

Dato che la minaccia esiste e che le contromisure di patching non sono ancora state implementate universalmente, la difesa dipende dalla consapevolezza e dalla cautela dell’utente.

Consigli Pratici per la Prevenzione

  1. Limita l’Uso dell’AI su Contenuti Sconosciuti: Non utilizzare le funzioni di riepilogo o analisi dell’AI (come quelle offerte da Gemini su Workspace) su email, inviti di calendario o post sui social media provenienti da mittenti non verificati o sospetti.
  2. Verifica l’Origine: Sii estremamente cauto con la posta che sembra provenire da contatti noti ma che ha un tono insolito, link inaspettati, o che solleva bandiere rosse per altri motivi (errore grammaticale, richiesta urgente e inusuale, ecc.).
  3. Isola i Servizi: Se la funzione è disponibile e non strettamente necessaria, considera di disattivare l’integrazione tra l’AI e i tuoi servizi più sensibili (email e calendario).

Cosa Fare Se Cadi Nella Trappola (o Sospetti)

Poiché l’attacco richiede l’interazione dell’utente (devi chiedere all’AI di eseguire l’analisi), i primi segnali di un’azione malevola sono spesso un comportamento inatteso dell’AI o la ricezione di alert di sicurezza.

  1. Disattiva l’AI: Disconnetti immediatamente l’assistente AI dai tuoi servizi (email/calendar) per impedire ulteriori esecuzioni di comandi nascosti.
  2. Analisi dell’Account: Controlla la cronologia delle azioni del tuo account Google per identificare eventuali attività insolite (email inviate, contatti esportati, appuntamenti alterati).
  3. Cambio Password e 2FA: Cambia immediatamente la password del tuo account Google e rafforza l’autenticazione a due fattori, assicurandoti di non visualizzare i codici 2FA su un dispositivo potenzialmente compromesso.
  4. Informa e Segnala:
    • Google: Segnala la mail o l’invito sospetto a Google (tramite le opzioni “Segnala spam/phishing” su Gmail).
    • Autorità: Se ritieni che ci sia stata una compromissione di dati sensibili o finanziari, sporgete denuncia presso la Polizia Postale e delle Comunicazioni.

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