Per chi ha fretta

Stanno circolando email fraudolente che simulano accuse di pedopornografia, firmate da finte autorità (spesso citando Polizia, Europol o altri enti), e richiedono denaro per evitare presunti procedimenti legali. Si tratta di una truffa (phishing/estorsione): ignora il messaggio, non cliccare link, non aprire allegati, non pagare assolutamente nulla e segnala alla Polizia Postale. Ricorda: nessuna vera forza di polizia ti contatterà mai via email per minacciare azioni legali o chiedere soldi.


Allarme Phishing in Italia: Attenzione alle Email con False Accuse di Pedopornografia

Una pericolosa e persistente campagna di phishing e tentata estorsione sta nuovamente prendendo di mira gli utenti italiani. Numerose segnalazioni confermano la circolazione di email fraudolente che accusano falsamente i destinatari di reati gravissimi, come la detenzione o diffusione di materiale pedopornografico, minacciando imminenti azioni legali e l’arresto qualora non venga pagata una somma di denaro.

Come funziona la truffa: meccanismi e leva psicologica

Il cuore di questa frode risiede nel testo dell’email, meticolosamente elaborato per apparire ufficiale e generare una forte reazione emotiva. I messaggi:

  1. Simulano Comunicazioni Ufficiali: Utilizzano loghi, intestazioni e linguaggio tipici delle forze dell’ordine o di organismi internazionali (vengono spesso citati nomi come Polizia Postale, Polizia Criminale, Europol, Interpol, Direzioni Generali specifiche, a volte menzionando Procure della Repubblica o Tribunali).
  2. Presentano Firme Contraffatte: Riportano nomi di dirigenti reali (spesso Capi della Polizia, direttori di agenzie) o inventati, accompagnati da timbri e stemmi falsificati per aumentare la credibilità.
  3. Muovono Accuse Infamanti: Contestano reati estremamente gravi e socialmente stigmatizzati, come pedopornografia, pedofilia, esibizionismo o cyberpornografia, a volte citando inesistenti “Registri dei delinquenti sessuali” o articoli di legge a sproposito.
  4. Minacciano Conseguenze Immediate: Prospettano l’emissione di un mandato d’arresto, l’iscrizione in registri pubblici, pesanti multe e lunghi processi penali se non si collabora.
  5. Richiedono un Pagamento (Estorsione): In una comunicazione successiva o nella stessa email, viene richiesto il versamento di una somma di denaro (spesso definita “multa transattiva” o “cauzione”) entro un termine brevissimo per “risolvere bonariamente” la questione ed evitare il procedimento giudiziario e l’arresto.

L’efficacia di questa truffa si basa sulla manipolazione psicologica. I criminali fanno leva sullo shock, la paura, la vergogna e il senso di urgenza provocati da accuse così gravi e infondate. Puntano a bypassare il pensiero critico del destinatario, spingendolo ad agire d’impulso (pagando) per timore delle conseguenze o dello scandalo.

Il Pericolo Nascosto negli Allegati e nei Link

Molto spesso, queste email includono allegati (generalmente file PDF, ma anche documenti Word o immagini) che pretendono di contenere “atti giudiziari”, “mandati di comparizione”, “prove” o dettagli sul caso.

È fondamentale NON APRIRE MAI QUESTI ALLEGATI e NON CLICCARE SU EVENTUALI LINK presenti nel messaggio.

Questi elementi sono quasi sempre veicoli per diffondere malware:

  • Virus/Trojan: Possono infettare il dispositivo, rubare dati personali, credenziali di accesso (home banking, social media, email).
  • Ransomware: Possono criptare i file del dispositivo, rendendoli inaccessibili, e richiedere un riscatto per riottenerli.
  • Spyware: Possono monitorare l’attività dell’utente a sua insaputa.

La Conferma Ufficiale della Polizia Postale

La Polizia Postale e delle Comunicazioni monitora costantemente questo tipo di frodi e ha più volte diramato comunicati ufficiali per allertare i cittadini. Il messaggio chiave, ribadito anche in recenti avvisi, è inequivocabile:

Nessuna forza di polizia, ente governativo o organismo internazionale contatterà mai un cittadino tramite email o messaggi per notificare procedimenti penali, minacciare arresti o richiedere pagamenti per risolvere questioni legali.

Qualsiasi comunicazione di questo tenore è da considerarsi falsa e fraudolenta. Le autorità invitano a mantenere la calma e a non cadere nella trappola dei cybercriminali.

Cosa Fare (e Non Fare) se Ricevi una di Queste Email

Questi messaggi truffaldini possono arrivare a chiunque, indipendentemente da età, professione o utilizzo del web. Ecco come comportarsi:

  1. Mantieni la Calma: Non farti prendere dal panico. L’obiettivo dei truffatori è proprio destabilizzarti emotivamente.
  2. NON Rispondere: Non instaurare alcun tipo di dialogo con il mittente. Qualsiasi risposta conferma che l’indirizzo email è attivo.
  3. NON Cliccare su Link: Evita di cliccare su qualsiasi collegamento ipertestuale presente nel corpo dell’email.
  4. NON Aprire Allegati: Cancella l’email senza aprire nessun file allegato per non compromettere la sicurezza del tuo dispositivo.
  5. NON Pagare Assolutamente Nulla: È un tentativo di estorsione. Pagare non solo non ferma la minaccia (anzi, potrebbe incoraggiare ulteriori richieste), ma ti rende vittima di un reato.
  6. Segnala: È importante segnalare l’accaduto. Puoi farlo tramite il portale del Commissariato di P.S. online della Polizia Postale oppure recandoti fisicamente presso un qualsiasi ufficio delle Forze dell’Ordine per sporgere denuncia. Conserva l’email (senza aprirla o interagire) come possibile prova.
  7. Proteggiti: Assicurati di avere un buon software antivirus aggiornato sul tuo dispositivo e mantieni aggiornati sistema operativo e browser.

La consapevolezza e la prudenza sono le armi più efficaci contro il phishing e le frodi online. Diffida sempre di comunicazioni non sollecitate che utilizzano toni minacciosi, fanno leva su emozioni forti e richiedono pagamenti urgenti o dati personali.



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