Negli ultimi tempi si stanno diffondendo con crescente frequenza truffe che sfruttano la ricerca di lavoro e l’identità di enti affidabili come i Centri per l’Impiego. Queste frodi, veicolate tramite SMS, WhatsApp o finte telefonate, mirano a sottrarre denaro tramite numeri a pagamento o a carpire dati personali e bancari con la promessa di facili guadagni o colloqui di lavoro inesistenti. È fondamentale essere informati su queste tecniche per potersi difendere efficacemente.
Per chi ha fretta
Circolano false comunicazioni, via SMS o WhatsApp, che invitano a richiamare numeri a pagamento o a fornire dati personali per presunte offerte di lavoro o comunicazioni dai Centri per l’Impiego. Si tratta di truffe finalizzate al furto di credito telefonico o alla raccolta di informazioni sensibili per frodi finanziarie o furti d’identità. È cruciale ignorare e bloccare tali messaggi/numeri, non richiamare numeri sospetti (specialmente quelli a pagamento), non cliccare su link ambigui e non fornire mai dati personali o bancari tramite canali non ufficiali. In caso di dubbi, contattare direttamente gli enti interessati tramite i loro canali ufficiali. Se si è caduti nella truffa, è importante denunciare l’accaduto alle autorità competenti come la Polizia Postale.
Le Principali Tipologie di Truffa
Due delle modalità più diffuse di queste truffe includono:
- Messaggi/SMS che invitano a richiamare numeri a pagamento: I criminali inviano messaggi che, simulando comunicazioni urgenti dai Centri per l’Impiego (“Abbiamo tentato di contattarla più volte… La invitiamo a richiamarci al numero…”), spingono la vittima a chiamare numeri a tariffazione speciale (come prefissi 89x). Queste chiamate comportano costi elevati per l’utente, senza che venga fornito alcun servizio utile. I veri Centri per l’Impiego non utilizzano mai numeri a pagamento per le loro comunicazioni.
- La truffa del “curriculum” o della falsa offerta di lavoro: Spesso si riceve un contatto (telefonata, SMS o messaggio WhatsApp) che fa riferimento a un presunto curriculum inviato o a un’offerta di lavoro molto vantaggiosa (“Abbiamo ricevuto il tuo curriculum, aggiungici su WhatsApp per parlare di lavoro”, “Guadagna fino a X euro al giorno/settimana”). L’obiettivo è stabilire un contatto per diversi scopi fraudolenti:
- Raccolta di dati sensibili: Richiedere dati personali, documenti o informazioni bancarie tramite link a moduli fasulli o conversazioni private, spesso con la scusa di compilare un contratto o completare una registrazione.
- Truffe legate a investimenti o attività online: Convincere la vittima a investire denaro su piattaforme online poco chiare o inesistenti, promettendo guadagni rapidi e ingenti. Una volta effettuato il versamento, i soldi spariscono e i contatti si interrompono.
- Diffusione di malware: I link inviati potrebbero portare al download automatico di software dannosi sul dispositivo della vittima.
Queste truffe fanno spesso leva su tecniche di ingegneria sociale e spoofing, impersonando enti o aziende note per apparire credibili e creare un senso di urgenza o interesse nella potenziale vittima. I numeri di telefono utilizzati possono essere apparentemente italiani o provenire dall’estero, a volte ottenuti tramite servizi VoIP o acquistati illegalmente.
Come Difendersi da Queste Truffe
Prevenire è la difesa più efficace. Ecco alcuni consigli pratici:
- Verifica sempre la fonte: Diffida sempre di messaggi o chiamate inaspettate, specialmente se richiedono azioni immediate o forniscono numeri di telefono insoliti.
- Non richiamare numeri sospetti: In particolare, evita di richiamare numeri che iniziano con prefissi come 89x, che sono a pagamento. I Centri per l’Impiego e gli enti pubblici o le aziende serie non utilizzano questi numeri per comunicazioni ordinarie o urgenti.
- Controlla i canali ufficiali: Se ricevi una comunicazione che sembra provenire da un Centro per l’Impiego o da un’azienda, verifica l’informazione contattando l’ente direttamente attraverso i canali ufficiali (numeri di telefono trovati sui siti web istituzionali, email ufficiali, ecc.). Non utilizzare i contatti forniti nel messaggio sospetto.
- Non cliccare su link ambigui: Evita di cliccare su link ricevuti tramite SMS o WhatsApp da mittenti sconosciuti o sospetti. Questi link possono reindirizzare a siti fasulli progettati per rubare dati (phishing) o installare malware.
- Non condividere dati personali o finanziari via chat/SMS: Le aziende o gli enti legittimi non richiedono mai dati sensibili (codici fiscali, estremi bancari, credenziali di accesso, PIN, OTP) tramite messaggi privati su piattaforme come WhatsApp o Telegram.
- Diffida delle offerte di lavoro “troppo belle per essere vere”: Annunci che promettono guadagni elevati con minimo sforzo, senza requisiti specifici o che chiedono denaro anticipato per partecipare a selezioni o corsi sono quasi sempre truffe.
- Ricerca sull’azienda/ente: Se ricevi un’offerta da un’azienda che non conosci, effettua una ricerca online per verificarne l’esistenza e l’affidabilità. Cerca recensioni o segnalazioni di truffe legate a quel nome.
- Attiva la verifica in due passaggi: Per account importanti (email, social media, servizi di messaggistica), abilita l’autenticazione a due fattori per un ulteriore livello di sicurezza.
Cosa fare se si è Caduti nella Truffa
Se sfortunatamente sei caduto vittima di una di queste truffe, ecco i passi da compiere tempestivamente:
- Blocca il numero/contatto: Blocca immediatamente il numero di telefono o il contatto dal quale hai ricevuto i messaggi o le chiamate truffaldine per evitare ulteriori interazioni.
- Non effettuare pagamenti aggiuntivi: Se ti vengono richieste ulteriori somme di denaro per sbloccare la situazione o ricevere fantomatici guadagni, non pagare assolutamente nulla.
- Contatta la tua banca: Se hai fornito dati bancari o effettuato pagamenti, contatta immediatamente la tua banca per informarli dell’accaduto, monitorare le transazioni e bloccare eventuali operazioni fraudolente.
- Cambia le password: Se pensi di aver compromesso credenziali di accesso, cambia immediatamente le password di tutti gli account potenzialmente a rischio, specialmente quelli legati a servizi bancari, email e social media.
- Raccogli le prove: Conserva tutti i messaggi, gli screenshot e i dettagli relativi alla comunicazione truffaldina (numeri di telefono, date, orari, testo dei messaggi).
- Denuncia l’accaduto alle autorità: Presenta una denuncia formale alla Polizia Postale o ai Carabinieri. Fornisci tutte le prove raccolte. La denuncia è fondamentale per avviare le indagini e cercare di individuare i responsabili. Puoi anche valutare di rivolgerti a un avvocato per assistenza legale.
- Segnala la truffa: Segnala il numero o il contatto utilizzato per la truffa alla piattaforma su cui sei stato contattato (es. WhatsApp, gestore telefonico). Puoi anche segnalare pratiche commerciali scorrette all’AGCM (Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato).
Diffondere consapevolezza su queste truffe è il primo passo per proteggere se stessi e gli altri.
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