Con questo articolo diamo inizio a una serie di consigli pratici per diventare “fact checker” e usare gli strumenti disponibili per evitare di cadere in truffe, raggiri e notizie false. In questo caso abbiamo utilizzato Grok, ma è possibile usare qualsiasi IA che abbia accesso diretto alla rete (alcune versioni gratuite purtroppo non hanno questa possibilità).
Introduzione
Recentemente, sono circolate due immagini relative a WhatsApp, una delle quali sembra mostrare una nuova funzione di privacy, mentre l’altra è un messaggio che potrebbe essere falso. Analizziamo entrambe tramite l’IA Grok3 per capire se sono autentiche e come comportarsi.
Analisi delle immagini
- Prima immagine: Sembra autentica, mostrando le impostazioni di “Privacy avanzata della chat” di WhatsApp. Questa funzione, introdotta nel 2025, permette di limitare la condivisione di messaggi e media, prevenire il salvataggio automatico dei file multimediali e restringere l’uso dei messaggi per funzioni AI. Il design e il contenuto corrispondono agli annunci ufficiali di WhatsApp.
- Seconda immagine: È chiaramente falsa. Si tratta di un messaggio in italiano che avverte di un rischio legato all’intelligenza artificiale se non si attivano impostazioni di privacy avanzate, con istruzioni vaghe e un tono allarmante. Non corrisponde a nessuna funzionalità ufficiale di WhatsApp e manca di branding autentico.
Consigli pratici
Per proteggersi:
- Verificate sempre le informazioni tramite i canali ufficiali di WhatsApp, come il blog o le notifiche in-app.
- Non condividete messaggi sospetti che sembrano urgenti o chiedono di agire subito.
- Controllate le impostazioni di privacy di WhatsApp per utilizzare le funzioni disponibili.
Se sospettate di essere stati truffati, controllate le vostre impostazioni, contattate il supporto di WhatsApp e monitorate i vostri account per attività sospette.
Nota dettagliata
Contesto e analisi iniziale
Il 25 luglio 2025, alle 10:44 AM CEST, è stata analizzata la richiesta relativa a due immagini, identificate come “fake-whatsapp1.jpg” e “fake-whatsapp2.jpg”, per determinare se fossero autentiche o false.
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L’obiettivo era verificare la loro veridicità, scrivere un articolo completo sull’argomento e fornire consigli su come comportarsi e includere una sintesi iniziale “per chi ha fretta”.
Le immagini sono state descritte dettagliatamente per comprenderne il contenuto. La prima immagine, “fake-whatsapp1.jpg”, è un screenshot di una pagina delle impostazioni di WhatsApp, intitolata “Privacy avanzata della chat”, con elementi come un’icona di un lucchetto verde, testo in italiano che descrive la limitazione della condivisione di messaggi e media, e un toggle disattivato. La seconda immagine, “fake-whatsapp2.jpg”, è un messaggio scritto in italiano, con un design non ufficiale (sfondo scuro con icone decorative), che avverte di un rischio legato all’intelligenza artificiale se non si attivano impostazioni di privacy avanzate, con istruzioni vaghe e un invito a condividere.
Verifica della veridicità
Per determinare l’autenticità, è stata condotta una ricerca online per verificare se WhatsApp avesse introdotto una funzione chiamata “Advanced Chat Privacy”. I risultati hanno confermato che WhatsApp ha annunciato questa funzione nel 2025, specificamente intorno ad aprile, come un aggiornamento per migliorare la privacy delle conversazioni. Fonti come il blog ufficiale di WhatsApp, Forbes, Bitdefender, e altri media tecnologici (come The Hacker News, BleepingComputer, e TechCrunch) hanno riportato che questa funzione permette di bloccare l’esportazione delle chat, il download automatico dei media e l’uso dei messaggi per funzioni AI, ed è disponibile sia per chat individuali che di gruppo.
La prima immagine corrisponde a questa descrizione, mostrando un’interfaccia coerente con le impostazioni di WhatsApp, inclusa la menzione di @Meta AI e il design tipico dell’app, con un’icona di lucchetto verde e testo in italiano professionale. Non ci sono segni evidenti di falsificazione, come errori di ortografia o design incoerente, e il contenuto è allineato con gli annunci ufficiali. Pertanto, sembra probabile che sia autentica.
La seconda immagine, invece, presenta diversi segnali di falsità. Il messaggio afferma che, senza attivare le impostazioni avanzate, i sistemi di intelligenza artificiale possono accedere legalmente ai dati delle chat, il che contraddice la crittografia end-to-end di WhatsApp, che garantisce che solo mittente e destinatario possano accedere ai messaggi. Le istruzioni fornite (aprire la chat di gruppo, toccare il nome, attivare la privacy avanzata) non corrispondono a nessuna funzionalità reale di WhatsApp, e il design (sfondo scuro con icone decorative, mancanza di logo ufficiale) non riflette l’estetica di WhatsApp. Inoltre, il tono allarmante e l’invito a condividere sono tipici delle truffe. Una ricerca ha trovato un articolo di FactCheckAfrica del 16 luglio 2025 che smentisce un messaggio simile, confermando che si tratta di una bufala.
Dettagli sulla funzione “Advanced Chat Privacy”
La funzione “Advanced Chat Privacy” è stata introdotta per rispondere alle crescenti preoccupazioni sulla privacy, come riportato da fonti ufficiali e media. Consente di:
- Bloccare l’esportazione delle chat.
- Impedire il download automatico dei media sul dispositivo.
- Restringere l’uso dei messaggi per funzioni AI, come menzioni di @Meta AI.
È disponibile nelle ultime versioni di WhatsApp ed è parte di un impegno più ampio per la sicurezza, includendo altre funzioni come i messaggi che si autodistruggono e la crittografia end-to-end. Secondo il blog di WhatsApp, questa è la prima versione della funzione, con piani per aggiungere ulteriori protezioni in futuro.
Identificazione dei messaggi falsi
I messaggi falsi come quello della seconda immagine spesso presentano:
- Mancanza di branding ufficiale, come il logo di WhatsApp.
- Tono allarmante e urgente, spingendo gli utenti ad agire subito.
- Istruzioni vaghe o incoerenti con le funzionalità reali dell’app.
- Richiesta di condividere il messaggio, per diffondere la disinformazione.
Questi elementi sono stati evidenti nel messaggio analizzato, con un design non ufficiale e affermazioni false sulla legalità dell’accesso ai dati da parte dell’IA.
Consigli pratici per proteggersi
Per evitare di cadere in truffe simili, si raccomanda:
- Verificate le fonti ufficiali: Controllate sempre tramite il blog di WhatsApp o le notifiche in-app per confermare aggiornamenti.
- Non condividete messaggi sospetti: Evitate di condividere messaggi che sembrano urgenti o allarmanti senza verifica.
- Controllate le impostazioni di privacy: Familiarizzate con le impostazioni di WhatsApp, come “Advanced Chat Privacy”, per utilizzarle correttamente.
- State attenti alle richieste di azione: Messaggi che chiedono azioni immediate, come attivare una funzione, sono spesso segni di truffa.
- Utilizzate il senso critico: Se qualcosa sembra troppo allarmante, prendetevi un momento per riflettere prima di agire.
Tabelle riassuntive
Di seguito, una tabella che riassume i rischi e le azioni consigliate:
| Rischio | Descrizione | Azione Consigliata |
|---|---|---|
| Messaggi falsi | Possono ingannare gli utenti, spingendoli a condividere informazioni sensibili | Verificare tramite fonti ufficiali, non condividere |
| Compromissione della privacy | Possibilità di cadere in truffe che sfruttano la paura per la privacy | Controllare impostazioni, monitorare account |
| Diffusione di disinformazione | Messaggi falsi possono diffondersi rapidamente, creando panico | Segnalare messaggi sospetti a WhatsApp |
Un’altra tabella per lo stato delle immagini:
| Immagine | Autenticità | Descrizione |
|---|---|---|
| Prima immagine | Autentica (sembra probabile) | Screenshot delle impostazioni “Advanced Chat Privacy” |
| Seconda immagine | Falsa (certamente) | Messaggio falso con istruzioni vaghe e tono allarmante |
Conclusione
In sintesi, la prima immagine è probabilmente autentica, mostrando la nuova funzione “Advanced Chat Privacy” di WhatsApp, mentre la seconda è certamente falsa, un tentativo di truffa che sfrutta la paura degli utenti. È essenziale verificare sempre le informazioni tramite fonti ufficiali e adottare misure di protezione per evitare di cadere in simili inganni. Proteggendo se stessi, si contribuisce a una comunità online più sicura.
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