
Per chi ha fretta
Nel 2025, a vent’anni dal primo divieto ufficiale dei dispositivi mobili durante un conclave, il Vaticano implementerà misure di cybersicurezza all’avanguardia per proteggere l’elezione del successore di Papa Francesco. Tecnologie anti-spionaggio, disturbatori di segnale, pellicole anti-satellite e rigorosi controlli garantiranno la totale riservatezza delle votazioni nella Cappella Sistina, trasformando l’area in un bunker elettronico impenetrabile.
Conclave blindato: le tecnologie segrete del Vaticano contro lo spionaggio digitale
Nel 2025, a vent’anni dal primo divieto ufficiale dei telefoni cellulari durante un conclave, la Chiesa cattolica si prepara ad affrontare sfide tecnologiche senza precedenti per l’elezione del successore di Papa Francesco. La Cappella Sistina, luogo della votazione, sarà sottoposta a protocolli di cybersicurezza di livello avanzato per garantire la totale riservatezza del processo e la sicurezza dei cardinali elettori.
Dall’era analogica alla fortezza digitale
Il Vaticano si trova davanti a una duplice sfida: mantenere la segretezza assoluta dell’elezione papale e proteggere i cardinali votanti. Questi obiettivi risultano particolarmente complessi in un’epoca caratterizzata da iperconnessione, droni, intelligenza artificiale, dispositivi di sorveglianza miniaturizzati e tecnologie satellitari capaci di rilevare dettagli minuscoli da grande distanza.
Se l’elezione di Jorge Mario Bergoglio nel 2013 fu già caratterizzata da rigide misure di sicurezza, il conclave del 2025 prevede standard ancora più elevati. Benché i dettagli ufficiali delle contromisure rimangano riservati, alcune informazioni sulle tecnologie impiegate sono emerse.
Nel contesto attuale, proteggere il segreto del conclave significa contrastare le tecnologie più sofisticate: droni con visori termici, microchip praticamente invisibili e sistemi di deepfake in grado di manipolare immagini e audio in tempo reale. Le autorità vaticane hanno predisposto contromisure per ogni possibile scenario.
Il bunker elettronico e i sistemi anti-intrusione
Le aree destinate al conclave saranno completamente isolate da qualsiasi comunicazione esterna. Il Vaticano installerà jammer (disturbatori di segnale) di ultima generazione, dispositivi elettronici progettati per neutralizzare qualsiasi tentativo di trasmissione wireless. Radiofrequenze, Wi-Fi e Bluetooth verranno bloccati sistematicamente. Anche nell’eventualità che qualcuno riuscisse a introdurre clandestinamente un dispositivo di registrazione, questo non potrebbe comunque trasmettere dati all’esterno.
I controlli saranno meticolosi: ogni ambiente verrà accuratamente ispezionato prima dell’ingresso dei cardinali. Si verificherà la presenza di eventuali microcamere, sensori o chip nascosti. Le ispezioni saranno ripetute più volte e ogni persona sarà sottoposta a rigorosi controlli prima di accedere all’area.
Protezione visiva e misure anti-satellite
Tutte le finestre saranno oscurate con speciali pellicole opache, una contromisura concreta contro la possibilità, tecnicamente realizzabile, che un satellite o un drone dotato di intelligenza artificiale possa interpretare il movimento labiale dei cardinali. Per questa ragione, sarà anche vietato affacciarsi o guardare all’esterno.
Le stesse restrizioni si applicheranno alle stanze dove alloggeranno i porporati. La sorveglianza sarà attiva 24 ore su 24 e l’intero perimetro del conclave diventerà una “zona rossa” tecnologicamente impenetrabile.
Il sistema di sicurezza vaticano
Nonostante la sua estensione di soli 0,44 km², lo Stato della Città del Vaticano è tra i più sorvegliati al mondo: il centro di comando sotterraneo monitora oltre 650 telecamere di sicurezza. La vigilanza è affidata al Corpo della Gendarmeria Vaticana—con funzioni di polizia nazionale—e alla Guardia Svizzera Pontificia che, dietro le tradizionali uniformi rinascimentali, dispone di armamento moderno e formazione tattica avanzata. Per contrastare potenziali intrusioni aeree, la polizia vaticana utilizza anche sistemi anti-drone.
Fino all’annuncio del nome del nuovo Pontefice e alla comparsa della tradizionale fumata bianca, ogni aspetto dell’elezione deve rimanere avvolto nel più stretto riserbo. Le violazioni della segretezza possono comportare conseguenze gravissime, dall’immediata scomunica fino, nei casi più seri, a pene detentive.

Lascia un commento