Per Chi Ha Fretta

L’Agenzia delle Entrate ha avviato una stretta sui content creator e gli influencer inviando questionari dettagliati per ricostruire i redditi non dichiarati degli anni precedenti (2020-2022). Ai destinatari viene richiesto di fornire contratti, estratti conto, dati sulle criptovalute e sui compensi ricevuti in beni o servizi (barter). La mancata o falsa risposta al questionario può portare a sanzioni amministrative (fino a 2.000 euro) e potenziali accertamenti fiscali futuri, anche di natura penale. L’operazione fa parte di una normalizzazione del settore che include l’introduzione del Codice Ateco 73.11.03 e un inquadramento previdenziale più complesso con l’obbligo, in alcuni casi, di iscrizione al Fondo Lavoratori dello Spettacolo (FPLS), oltre alla Gestione Separata INPS.


La Fine della Zona Grigia: Fisco e INPS Fanno Ordine nella Creator Economy

Il periodo di “leggerezza” per il mondo degli influencer e dei content creator è definitivamente finito. L’amministrazione finanziaria italiana ha acceso i riflettori sulla creator economy, inviando una pioggia di questionari conoscitivi a numerosi operatori digitali e agenzie. L’obiettivo non è solo tassare, ma tracciare in modo chiaro un settore che in pochi anni ha generato miliardi di ricavi spesso non dichiarati.

1. La Stretta Fiscale: Cosa Chiede l’Agenzia delle Entrate

I questionari dell’Agenzia delle Entrate mirano a ottenere una fotografia completa delle attività svolte tra il 2020 e il 2022. L’approccio è, in questa prima fase, di tipo collaborativo, ma non va sottovalutato.

Il Dettaglio delle Richieste

L’Agenzia sta indagando a 360 gradi, chiedendo di documentare:

  • Contratti e Sponsorizzazioni: Tutti gli accordi commerciali stipulati con brand e agenzie, incluse le controparti estere.
  • Flussi Finanziari Completi: Estratti conto bancari, movimenti su carte prepagate e anche informazioni su portafogli di criptovalute o NFT utilizzati per ricevere compensi.
  • Compensi in Natura (Barter): Dettagli sui beni e servizi ricevuti gratuitamente (es. viaggi, prodotti di lusso, regali) in cambio di promozione, che in Italia costituiscono reddito imponibile.
  • Dati sui Canali: Nomi utente, social network, tipologia di contenuti e l’organizzazione societaria o la collaborazione con altri creator.

Termini e Rischi: I destinatari hanno solo 15 giorni per raccogliere e inviare la documentazione. La mancata risposta (o l’invio di informazioni false) comporta sanzioni amministrative che vanno da 250 a 2.000 euro, e in caso di gravi omissioni non sono esclusi ulteriori accertamenti fiscali successivi con sanzioni ben più pesanti (fino al 240% dell’imposta evasa) e, nei casi limite, l’attivazione di profili penali per reati tributari (es. omessa o infedele dichiarazione).


2. Aggiornamenti Normativi: Il Doppio Binario Previdenziale

La stretta fiscale è accompagnata da una fondamentale normalizzazione previdenziale che cambia le regole del gioco per molti creator.

Il Nuovo Codice ATECO 73.11.03

Dal 1° gennaio 2025 è attivo il Codice Ateco 73.11.03 (“Attività di influencer marketing”), che identifica in modo specifico la professione, uscendo dalla genericità dei codici precedenti. Questa distinzione è cruciale non solo per il Fisco, ma anche per l’INPS.

La Rivoluzione INPS (FPLS)

L’INPS ha chiarito che l’inquadramento previdenziale degli influencer non è più univoco (Gestione Separata o IVS Commercianti/Artigiani).

  • Gestione Separata INPS: Resta la regola generale per l’attività di pura promozione commerciale (blogger, gamer, streamer la cui attività non ha prevalenti caratteri artistici).
  • Fondo Pensioni Lavoratori dello Spettacolo (FPLS): Se l’attività del creator assume un carattere artistico o interpretativo (es. recitare in uno spot pubblicitario, posare come modello, creare contenuti audiovisivi con finalità promozionali), scatta l’obbligo di iscrizione al FPLS (ex ENPALS). Questo crea un “doppio binario” contributivo che rende la gestione previdenziale molto più complessa e onerosa per i creator che fungono anche da performer.

3. Guida alla Compliance: Come Mettersi in Regola

La parola d’ordine per tutti gli operatori della creator economy deve essere trasparenza e documentazione.

Consigli Pratici

  1. Organizza la Contabilità: Tieni traccia meticolosa di tutte le forme di compenso, incluse le donazioni, le criptovalute e il valore di mercato dei beni ricevuti in barter (devono essere registrati come ricavi).
  2. Verifica l’Inquadramento: Rivolgiti a un commercialista specializzato per verificare che il tuo Codice Ateco sia corretto (ora il 73.11.03) e che l’iscrizione previdenziale (Gestione Separata o FPLS) sia coerente con l’effettiva natura delle tue attività.
  3. Collaborazione Attiva: Se ricevi un questionario, rispondi entro i termini (15 giorni) in modo completo e veritiero. Un atteggiamento collaborativo riduce il rischio di accertamenti aggressivi.

Cosa fare in caso di Problemi Fiscali (Accertamento)

Se il questionario si tramuta in un avviso di accertamento o se hai problemi pregressi:

  • Rivolgiti a Esperti: Contatta immediatamente un avvocato tributarista o un commercialista esperto in contenziosi fiscali.
  • Valuta l’Adesione: Entro 60 giorni dalla notifica, puoi chiedere l’Accertamento con Adesione, che consente di concordare importi e ottenere una riduzione delle sanzioni (fino a 1/3 del minimo).
  • Contenzioso (Ricorso): Se l’accertamento è infondato, si può presentare ricorso alla Corte di Giustizia Tributaria, ma è fondamentale disporre di documentazione impeccabile.

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