Per chi ha fretta

Le app di food delivery come Glovo, Deliveroo e altre utilizzano algoritmi di “prezzo dinamico” che possono far variare il costo dello stesso ordine in base a diversi fattori, come il modello di smartphone utilizzato (spesso più caro per gli iPhone), l’orario e la zona di consegna. Questa pratica, basata sulla profilazione dell’utente per stimarne la capacità di spesa, è oggetto di dibattito e indagini per la sua scarsa trasparenza. Per difendersi, è utile confrontare i prezzi su diversi dispositivi o piattaforme, provare a ordinare in orari di minore richiesta e cancellare periodicamente i dati e la cache delle app.

Il Prezzo su Misura: l’Algoritmo che Decide Quanto Paghi per la Cena

È una scena sempre più comune: due persone, nella stessa stanza, ordinano la stessa identica cosa dallo stesso ristorante sulla stessa app di food delivery, ma al momento del checkout si trovano di fronte a due prezzi finali diversi. Non si tratta di un errore, ma di una strategia commerciale deliberata e sempre più diffusa, nota come “dynamic pricing” o prezzo dinamico. Le piattaforme di consegna a domicilio utilizzano sofisticati algoritmi per analizzare chi sei, dove sei e persino quale telefono usi, per presentarti un prezzo “su misura”, calcolato per massimizzare il loro profitto in base alla tua presunta disponibilità a pagare.

Come Funziona il “Dynamic Pricing” nel Food Delivery

Il meccanismo si basa sulla raccolta e l’analisi di un’enorme quantità di dati per creare un profilo dettagliato di ogni singolo utente.

  1. La Raccolta Dati: Nel momento in cui apri l’app, questa inizia a raccogliere informazioni:
    • Dispositivo: Rileva automaticamente il modello del tuo smartphone. Un iPhone di ultima generazione viene spesso associato a una maggiore capacità di spesa rispetto a un modello Android più datato.
    • Geolocalizzazione: Sa esattamente dove ti trovi, permettendo di incrociare la tua posizione con dati socio-demografici della zona (un quartiere residenziale benestante contro una zona universitaria).
    • Comportamento: Analizza la tua cronologia degli ordini, la frequenza con cui usi l’app, il tipo di ristoranti che scegli e il tuo scontrino medio.
    • Contesto: Tiene conto di variabili esterne come l’orario (ora di punta vs. metà pomeriggio), il giorno della settimana e persino le condizioni meteorologiche (la domanda aumenta se piove).
  2. La Profilazione dell’Utente: L’algoritmo combina questi dati per classificarti. Un utente con un telefono costoso che ordina spesso sushi da un quartiere centrale durante una partita di calcio importante viene etichettato come “cliente ad alto valore”, probabilmente meno sensibile a piccole variazioni di prezzo.
  3. L’Aggiustamento del Prezzo: Sulla base di questo profilo, l’app può applicare micro-variazioni al costo finale. Questo raramente avviene sul prezzo del cibo in sé, ma più spesso su voci di costo accessorie e poco trasparenti come “costo di servizio”, “commissione per alta richiesta” o “spese di consegna variabili”.

La Dimensione Etica e Legale

Questa pratica, sebbene non sia illegale in sé (è la stessa logica che regola i prezzi dei biglietti aerei), solleva importanti questioni. Si tratta di una forma di discriminazione algoritmica dei prezzi, in cui l’utente non ha alcuna trasparenza sui fattori che determinano il costo finale. In Europa, autorità come l’AGCM (Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato) e il Garante per la Privacy stanno monitorando attentamente il fenomeno, poiché potrebbe violare le norme sulla trasparenza e sulla protezione dei dati personali previste dal GDPR. A questo si aggiunge un forte paradosso etico: mentre le piattaforme investono in tecnologie sempre più sofisticate per massimizzare i profitti dai clienti, la stessa filiera si regge spesso sul lavoro precario e a basso costo dei rider.

Lista di Consigli per Evitare il Problema

  1. Confronta su Diversi Dispositivi e Piattaforme: Se ne hai la possibilità, fai un rapido confronto. Apri l’app su un telefono Android e su un iPhone, o controlla se lo stesso ristorante ha costi di servizio diversi su piattaforme concorrenti (Glovo, Deliveroo, Just Eat).
  2. Usa la Versione Web in Incognito: Prova a effettuare l’ordine dal sito web del servizio (invece che dall’app) utilizzando una finestra di navigazione in incognito. Questo può limitare la capacità dell’algoritmo di accedere ai tuoi cookie e alla tua cronologia, presentandoti un prezzo più “neutro”.
  3. Cancella Periodicamente Dati e Cache dell’App: Vai nelle impostazioni del tuo smartphone, trova l’app di food delivery e seleziona “Cancella dati” e “Svuota cache”. Questa operazione può forzare un parziale “reset” del profilo che l’algoritmo ha creato su di te.
  4. Sii Flessibile con l’Orario: Se possibile, evita di ordinare negli orari di punta (es. le 20:00 di sabato sera). Ordinare in fasce orarie a minore richiesta può talvolta tradursi in costi di servizio e consegna inferiori.
  5. Controlla Sempre il Riepilogo Finale: Prima di confermare il pagamento, analizza attentamente tutte le voci di costo nel carrello. Se noti “commissioni per alta richiesta” o “costi di servizio” che ti sembrano eccessivi, valuta se vale la pena procedere.

Rimedi: Cosa Fare se si Presenta il Problema

  1. Documenta Tutto con Screenshot: Se rilevi una chiara e ingiustificata differenza di prezzo per lo stesso identico ordine, documentala. Fai screenshot comparativi che mostrino i diversi prezzi finali, l’orario e gli articoli nel carrello.
  2. Contatta il Servizio Clienti: Invia la documentazione al servizio clienti della piattaforma e chiedi una spiegazione chiara e trasparente. Anche se è improbabile ottenere un rimborso, la tua segnalazione formale ha un valore.
  3. Segnala alle Autorità Competenti: Questo è il passo più importante. Invia la documentazione che hai raccolto all’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato (AGCM) e al Garante per la Protezione dei Dati Personali. Le segnalazioni dei cittadini sono fondamentali per avviare indagini ufficiali su queste pratiche commerciali poco trasparenti.
  4. Rivolgiti alle Associazioni dei Consumatori: Organizzazioni come Altroconsumo e altre associazioni di tutela dei consumatori sono molto attive su questi fronti. Possono offrire consulenza e dare più forza alla tua segnalazione, aggregandola a quella di altri utenti.

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