Per chi ha fretta

Nel 2025, i social media sono sempre più invasi da contenuti ingannevoli generati da intelligenza artificiale, che sfruttano storie emotivamente coinvolgenti per attirare l’attenzione degli utenti. Queste tattiche, note come “engagement farming”, mirano a gonfiare artificialmente l’interazione per poi reindirizzare le vittime verso siti fraudolenti, dove vengono richieste denaro o dati personali. La crescente sofisticazione delle AI rende queste frodi difficili da distinguere dalla realtà, alimentando sia la disinformazione che le truffe online.


L’Ascesa dell’Engagement Farming e della Disinformazione Basata sull’AI sui Social Media nel 2025

Il panorama digitale del 2025 è caratterizzato da una crescente fusione tra disinformazione e truffe online, spesso orchestrate attraverso tattiche manipolative avanzate che sfruttano l’intelligenza artificiale. I feed dei social media, in particolare su piattaforme come Meta (Facebook e Instagram), sono sempre più veicolo di contenuti progettati per generare interazioni a tutti i costi, anche se provenienti da fonti non verificate o non seguite dall’utente. Questo fenomeno è noto come engagement farming.

L’engagement farming consiste nell’utilizzo di strategie ingannevoli per aumentare artificialmente il numero di like, commenti e condivisioni su un post. L’obiettivo primario non è fornire informazioni veritiere o intrattenere, ma piuttosto gonfiare la visibilità di determinate pagine o profili. Una volta ottenuta una portata significativa, questi account spesso reindirizzano gli utenti verso domini esterni con finalità fraudolente, come la sottrazione di denaro o dati personali.

Una delle tecniche più diffuse nel 2025 è la creazione di immagini e video altamente realistici generati da intelligenza artificiale. Questi contenuti sono spesso accompagnati da narrazioni strappalacrime o storie personali drammatiche, pensate per evocare forti risposte emotive e spingere gli utenti all’interazione. Ad esempio, è comune imbattersi in finte foto di soldati in lacrime o persone in difficoltà, presentate come scatti reali con biografie commoventi. La sofisticazione degli strumenti di IA rende sempre più difficile distinguere questi falsi dalla realtà.

Un aspetto particolarmente preoccupante è l’utilizzo di tematiche sensibili, come i conflitti geopolitici (es. la guerra in Ucraina o in Palestina), per generare engagement. Account malintenzionati pubblicano video e immagini artificiali di esplosioni, città distrutte o presunte operazioni militari, spacciandole per riprese autentiche. Questo non solo alimenta la disinformazione, ma espone anche gli utenti a contenuti emotivamente manipolatori e potenzialmente dannosi. L’algoritmo delle piattaforme social, che tende a promuovere i contenuti con alto tasso di interazione, amplifica ulteriormente la diffusione di queste frodi, creando un circolo vizioso in cui la disinformazione virale precede spesso la truffa vera e propria.

Le autorità e le organizzazioni di fact-checking sono costantemente al lavoro per identificare e contrastare queste nuove forme di frode, ma la velocità con cui vengono creati e diffusi i contenuti falsi rende la sfida sempre più ardua. È quindi fondamentale che gli utenti sviluppino una maggiore consapevolezza critica nell’uso dei social media.

Consigli per evitare le truffe basate sull’engagement farming e i rimedi in caso di coinvolgimento

Per evitare di cadere nella trappola dell’engagement farming e delle truffe connesse:

  1. Sviluppa un pensiero critico: Non credere a tutto ciò che vedi sui social media, soprattutto a storie che suscitano emozioni molto forti o che sembrano troppo perfette per essere vere.
  2. Verifica la fonte: Controlla sempre il profilo o la pagina che ha pubblicato il contenuto. Sono account affidabili? Hanno una storia di pubblicazioni coerenti o sono stati creati di recente con pochi follower e post sospetti?
  3. Cerca indizi di IA generativa: Presta attenzione a dettagli insoliti nelle immagini (ad esempio, dita deformate, testi distorti, sfondi innaturali o dettagli incoerenti) che possono indicare che sono state generate da intelligenza artificiale. Strumenti di verifica dell’IA possono essere d’aiuto.
  4. Ricerca incrociata: Se una storia sembra importante o inaspettata, cerca la stessa notizia su fonti di informazione affidabili (testate giornalistiche riconosciute, siti ufficiali, agenzie di stampa). Se non trovi riscontro o la notizia è riportata solo da siti sconosciuti, è probabile che sia falsa.
  5. Diffida delle richieste dirette di denaro o dati: Se un post ti reindirizza a un sito esterno che chiede donazioni, investimenti o dati personali (anche per cause apparentemente nobili), sii estremamente cauto. Verifica sempre la legittimità dell’organizzazione o dell’iniziativa.
  6. Attenzione ai “clickbait” e alle domande esca: Molti post di engagement farming utilizzano titoli sensazionalistici o domande retoriche per spingerti a commentare o cliccare.
  7. Segnala i contenuti sospetti: Se incontri post che ritieni fraudolenti o disinformativi, segnalali alla piattaforma social. Questo aiuta gli algoritmi a identificare e rimuovere contenuti simili.

Se si è caduti in una truffa o si teme di essere stati compromessi:

  1. Non versare ulteriore denaro: Se ti è stato chiesto denaro e lo hai già versato, non effettuare altri pagamenti, anche se ti vengono promessi rimborsi o guadagni maggiori. È quasi sempre un tentativo di estorcere ulteriori fondi.
  2. Raccogli tutte le prove: Conserva screenshot dei post, delle conversazioni, delle transazioni e di qualsiasi link o informazione che ti sia stata fornita. Queste prove saranno fondamentali per le indagini.
  3. Contatta la tua banca o l’istituto di pagamento: Se hai effettuato pagamenti tramite carta di credito o bonifico, avvisa immediatamente la tua banca o il fornitore del servizio di pagamento. Potrebbero esserci possibilità di bloccare la transazione o avviare una procedura di storno.
  4. Sporgi denuncia alle autorità competenti: In Italia, puoi rivolgerti alla Polizia Postale e delle Comunicazioni o ai Carabinieri. Fornisci tutte le prove raccolte. La denuncia è cruciale non solo per te, ma anche per aiutare le forze dell’ordine a contrastare questi schemi criminali.
  5. Cambia le password: Se hai inserito dati personali o credenziali di accesso su siti sospetti, cambia immediatamente le password di tutti i tuoi account online, a partire da quelli più critici (email, banca, social media).
  6. Monitora le tue informazioni personali: Sii vigile su eventuali attività sospette sui tuoi account bancari o su altri servizi online. Potrebbe essere utile attivare l’autenticazione a due fattori ove possibile.
  7. Diffondi la consapevolezza: Condividi la tua esperienza con amici e familiari per aiutarli a evitare di cadere in trappole simili.

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