In un’epoca in cui la flessibilità lavorativa e la ricerca di guadagni extra sono sempre più diffuse, una nuova e insidiosa forma di truffa, nota come “task scam” o “truffa dei compiti”, sta mietendo vittime in tutto il mondo, Italia inclusa. Questa frode promette facili guadagni attraverso l’esecuzione di semplici attività online, ma il suo vero scopo è svuotare i conti correnti e rubare dati sensibili, trasformando il sogno di un’entrata extra in un incubo finanziario.

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Per chi ha fretta

Le “task scam” sono truffe diffuse tramite messaggi (WhatsApp, Telegram, SMS) o annunci online che promettono facili guadagni per “compiti” semplici (es. mettere like a video, scrivere recensioni). L’aggancio avviene da numeri sconosciuti, spesso stranieri. Inizialmente, vengono pagate piccole somme per creare fiducia. Successivamente, per accedere a “livelli” più remunerativi, viene chiesto il versamento anticipato di denaro (su conti cripto o esteri). L’obiettivo è estorcere somme sempre maggiori, fino a sparire con il denaro della vittima. Diffida di offerte di lavoro troppo allettanti, numeri sconosciuti/stranieri, richieste di pagamenti anticipati, e verifica sempre l’autenticità dell’azienda. Non cliccare link sospetti. In caso di truffa, blocca i conti, raccogli prove e denuncia alla Polizia Postale.

L’Adescamento: Guadagni Facili e Promesse Allettanti

La truffa dei “task scam” inizia solitamente con un contatto inaspettato. Le vittime ricevono messaggi su app di messaggistica istantanea come WhatsApp, Telegram, o SMS, spesso da numeri sconosciuti con prefissi internazionali (comunemente del Sud-Est asiatico come Bangladesh +880, Vietnam +84, Taiwan +886, Indonesia +62, o a volte anche dagli Stati Uniti +1). In altri casi, l’adescamento può avvenire tramite annunci su social network o siti di offerte di lavoro falsi.

Il messaggio iniziale è sempre molto allettante: un’offerta di lavoro part-time o full-time online, con orari flessibili e retribuzioni esageratamente alte per compiti minimi. I lavori proposti sono incredibilmente semplici, come mettere “mi piace” a video di YouTube, lasciare recensioni positive a prodotti o hotel, o interagire con profili social. Per conferire credibilità, i truffatori si presentano come “reclutatori” di note agenzie di selezione del personale (es. Adecco, Hays, Deloitte) o in nome di grandi aziende internazionali (es. Sony Pictures, hotel di lusso).

Una volta che la vittima risponde al messaggio, il “reclutatore” (spesso un chatbot o una persona che usa un linguaggio poco fluente e tradotto automaticamente) fornisce dettagli generici sul “lavoro” e chiede di eseguire un “compito di prova”. Questo primo compito è solitamente banale e richiede di cliccare un link (che può portare a un video di YouTube o a una pagina social) e inviare uno screenshot della “prova” di averlo completato (es. il “like” messo). Per questo primo compito, viene effettivamente erogata una piccola somma di denaro (pochi euro, fino a un massimo di 50€), per creare fiducia nella vittima e dimostrare che il sistema “funziona”.

Il Meccanismo del Raggiro: Una Spirale di Pagamenti Anticipati

Dopo questa fase iniziale di “pagamenti di fiducia”, la truffa evolve in una complessa rete di richieste sempre più onerose. Per accedere a “livelli superiori” di attività, che promettono guadagni esponenzialmente più alti, ai lavoratori viene chiesto di versare delle “commissioni” o di investire delle somme di denaro anticipatamente. Questi versamenti vengono richiesti su conti criptati, wallet di criptovalute o conti bancari esteri, spesso intestati a prestanome, rendendo quasi impossibile tracciare il denaro.

La componente psicologica è abilmente studiata: le vittime sono invogliate a continuare a versare denaro non solo dalla promessa di stipendi enormi, ma anche da un senso di “progresso” e dalla creazione di un legame fittizio. I truffatori creano chat di gruppo con “collaboratori” e “responsabili” inesistenti, dove altri finti utenti raccontano di guadagni strepitosi e si motivano a vicenda, simulando una vera struttura aziendale con tanto di siti web e piattaforme di gestione “lavorativa” fasulle. Le vittime, nel tentativo di recuperare le somme già investite o di raggiungere i promessi “stipendi”, cadono in una spirale di richieste di denaro che si fanno sempre più alte, con “compiti” sempre più difficili da portare a termine.

Quando la vittima esaurisce le proprie risorse o si rende conto del raggiro, i truffatori spariscono nel nulla, portando via tutte le somme versate. Sono stati documentati casi in cui le vittime hanno perso centinaia di migliaia di euro, inseguendo la promessa di guadagni inesistenti. Si stima che le “task scam” abbiano generato un giro d’affari illecito di oltre 100 milioni di dollari a livello globale.

Un aspetto ulteriormente pericoloso è la possibile diffusione di malware. A volte, il solo clic sul link inviato dai truffatori può scaricare inconsapevolmente software malevoli che infettano il dispositivo, esponendo dati personali e informazioni finanziarie a ulteriori rischi.

La Polizia Postale italiana ha registrato un aumento significativo delle segnalazioni relative a queste “job scams”, con centinaia di casi solo nel 2023 e un trend in crescita nel 2024 e 2025. Questo indica una maggiore consapevolezza, ma anche che molte persone cadono ancora nel tranello attratte dai facili guadagni.

Come Evitare di Cadere nella Trappola delle “Task Scam”

La prevenzione è la migliore difesa contro queste truffe. Adotta un approccio critico e cauto:

  • Diffida di Offerte di Lavoro Troppo Allettanti: Se un lavoro online promette guadagni elevati (centinaia o migliaia di euro al giorno/mese) per compiti minimi, senza esperienza o qualifiche richieste, è quasi certamente una truffa.
  • Verifica la Provenienza del Messaggio/Contatto: Sii estremamente sospettoso di messaggi di lavoro non sollecitati che arrivano da numeri sconosciuti, specialmente se con prefissi internazionali anomali.
  • Controlla l’Identità dell’Azienda/Reclutatore:
    • Cerca l’azienda o l’agenzia di reclutamento online. Visita il loro sito web ufficiale (cercandolo tramite Google, non tramite link forniti dal presunto reclutatore).
    • Verifica che i contatti sul sito ufficiale corrispondano a quelli con cui sei in contatto.
    • Un’azienda legittima non contatterà candidati sconosciuti tramite app di messaggistica istantanea per offerte di lavoro così generiche.
  • Non Cliccare su Link Sospetti: Evita di cliccare su link inviati da sconosciuti, anche se sembrano innocui (es. a video di YouTube). Potrebbero nascondere malware o reindirizzare a siti di phishing.
  • Non Effettuare Pagamenti Anticipati: Nessuna azienda legittima ti chiederà denaro per ottenere un lavoro, per l’acquisto di “kit di inizio”, per la formazione obbligatoria, per l’assicurazione sanitaria o pensionistica, o per sbloccare livelli di guadagno. Qualsiasi richiesta di denaro da parte del “datore di lavoro” è un segnale di truffa.
  • Attenzione ai Metodi di Pagamento Anomali: Diffida di richieste di versamenti su conti criptovalute, carte prepagate o bonifici a persone fisiche o su conti esteri difficilmente tracciabili. Le aziende legittime usano bonifici a conti aziendali chiari.
  • Valuta la Qualità della Comunicazione: Fai attenzione a un linguaggio sgrammaticato, traduzioni maccheroniche o a un’insistenza eccessiva senza fornire informazioni chiare.
  • Fidati del Tuo Istinto: Se qualcosa “non ti torna” o sembra “troppo bello per essere vero”, probabilmente è una truffa.

Cosa Fare se si Sospetta una “Task Scam” o si è Caduti nel Raggiro

Agire prontamente è cruciale per minimizzare i danni:

  • Interrompi Immediatamente Ogni Contatto: Non rispondere più ai messaggi o alle chiamate. Blocca il numero del mittente sull’app di messaggistica.
  • Non Effettuare Ulteriori Pagamenti: Se ti è già stato chiesto denaro, non versare più alcuna somma.
  • Raccogli le Prove: Scatta screenshot di tutte le conversazioni, degli annunci, dei link e di eventuali dettagli di pagamento (IBAN, indirizzi di wallet cripto). Queste prove saranno fondamentali per le indagini.
  • Denuncia alle Autorità: Presenta una denuncia formale alla Polizia Postale e delle Comunicazioni. Fornisci tutte le prove raccolte.
  • Se Hai Effettuato Versamenti:
    • Contatta Immediatamente la Tua Banca: Se hai effettuato bonifici, informa immediatamente la tua banca e chiedi se è possibile bloccare o revocare il pagamento. Le probabilità di recupero dipendono dal tempo trascorso e dal tipo di transazione.
    • Segnala alle Piattaforme di Criptovalute: Se hai inviato criptovalute, segnala l’accaduto alla piattaforma di scambio che hai utilizzato.
  • Se Hai Cliccato su Link o Scaricato File:
    • Esegui Scansioni Antivirus: Effettua una scansione completa del tuo dispositivo con un software antivirus aggiornato.
    • Cambia Password: Se hai inserito password su siti falsi, cambia immediatamente le credenziali di tutti gli account che potrebbero essere stati compromessi (email, social media, servizi bancari, ecc.).
    • Monitora i Tuoi Conti: Controlla regolarmente i movimenti sui tuoi conti bancari e carte per individuare attività sospette o prelievi non autorizzati.
  • Metti in Guardia gli Altri: Condividi la tua esperienza (senza dare dettagli personali) sui social o con amici e familiari per sensibilizzare sul fenomeno ed evitare che altri cadano nella stessa trappola.

La vigilanza, la scetticità e la tempestività nel segnalare sono le armi più efficaci per combattere le “task scam” e proteggere la propria sicurezza finanziaria e digitale.

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