Un consiglio perfettamente inutile, che vi prende in giro. Una dichiarazione contro l’uso improprio da parte di Meta AI (l’Intelligenza Artificiale di Facebook) dei dati personali, testi, foto, video, indicato come l’unico modo per cercare di tutelare la propria privacy. Da qualche ora sta circolando questo messaggio sul social network, creando un po’ di preoccupazione e…
Per chi ha fretta L’Intelligenza Artificiale è sempre più presente nelle nostre vite, non solo come strumento di lavoro, ma anche come “compagno” digitale. Questa interazione può portare allo sviluppo di legami emotivi con i chatbot, noti come AI companion. Gli esperti avvertono sui seri rischi per la salute mentale, inclusi isolamento sociale, aspettative irrealistiche…
ChatGPT e la Geolocalizzazione delle Foto: La Privacy Sotto Scacco dell’AI Per chi ha fretta I nuovi modelli di Intelligenza Artificiale come GPT-4o di OpenAI possono ora analizzare una foto e determinare con precisione sorprendente dove è stata scattata, anche partendo da dettagli minimi. Questo supera le vecchie ricerche inverse di immagini e apre seri…
Per chi ha fretta Google sta integrando profondamente l’intelligenza artificiale (AI) nella barra di ricerca e nel widget di ricerca su Android. Questo significa accesso rapido a funzionalità come riassunti generativi (tramite la “AI Mode”, parte dell’esperienza SGE/Gemini), scorciatoie per Google Lens e una potenziale trasformazione della ricerca da semplice elenco di link a conversazioni…
Per chi ha fretta L’Unione Europea sta esaminando attentamente Meta AI, l’assistente di intelligenza artificiale integrato in WhatsApp, Instagram e Facebook. Le autorità nutrono dubbi sulla conformità di questa funzione con le normative europee sulla privacy (GDPR) e sull’intelligenza artificiale (AI Act), in particolare riguardo all’uso dei dati, alla trasparenza e alla mancanza di un’opzione…
Per chi ha fretta Meta sta utilizzando i contenuti pubblici (post, foto, video, commenti) degli utenti europei su Facebook, Instagram e Threads per addestrare i propri modelli di Intelligenza Artificiale generativa (come Llama). Questa pratica si basa sul principio legale dell’”interesse legittimo” secondo il GDPR, ma è controversa. Gli utenti hanno il diritto di opporsi…
L’introduzione di Meta AI all’interno di WhatsApp ha rappresentato una delle novità più significative nel panorama tecnologico recente. Questo chatbot avanzato, inizialmente basato sull’intelligenza artificiale Llama 3.2 e con la prospettiva di una futura transizione alla più performante Llama 4, mira a trasformare radicalmente l’interazione degli utenti con la popolare piattaforma di messaggistica. L’ambizioso obiettivo…
Gli assistenti smart continuano a rappresentare un bersaglio allettante per i cybercriminali, che mirano a sfruttare le vulnerabilità presenti in questi dispositivi per accedere a dati personali e violare la privacy degli utenti. Ricerche aggiornate ad aprile 2025 evidenziano come le minacce si siano evolute, pur mantenendo alcune delle preoccupazioni iniziali. Nel settore del benessere,…
L’intelligenza artificiale di Meta ha fatto il suo ingresso in Europa, Italia inclusa, integrandosi con WhatsApp a partire dall’inizio di aprile 2025. Questa novità introduce un assistente virtuale denominato Meta AI, basato sul modello linguistico Llama 3.2, progettato per fornire risposte rapide, generare immagini e offrire suggerimenti direttamente all’interno dell’app di messaggistica. Domande e Risposte…
ChatGPT “allucina” sentenze inesistenti: il precedente italiano che fa riflettere sull’uso dell’IA nel diritto Per la prima volta in Italia, il Tribunale di Firenze, sezione imprese, si è trovato a dover affrontare un fenomeno sempre più diffuso con l’avanzata dell’intelligenza artificiale generativa: l’allucinazione. In questo contesto, si è verificato un episodio emblematico che solleva importanti…